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Uno tsunami in famiglia. Come gestire i figli pre adolescenti.

22/11/2020

Con la prima media i bambini smettono di essere bambini. Un libro ci accompagna in questa nuova, complessa, fase. Tra emozioni, grandi cambiamenti e sessualità.

L’onda altissima entra in casa, sorprende qualsiasi cosa trovi davanti, è il caos. Addio bimbo o bimba dolce, addio abbracci e baci e coccole alla sera. Le chiacchiere e i racconti un ricordo nemmeno troppo lontano. Eppure fino a poche settimane fa ascoltava, dava retta, rispondeva con garbo. Cari genitori, con la fine della scuola primaria e l’inizio delle medie, nostro figlio non sarà più lo stesso. È arrivata la fase della pre adolescenza, L’età dello tsunami, come la definiscono benissimo Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta e uno dei massimi esperti di età evolutiva in Italia, e Barbara Tamborini, psicopedagogista, nel loro libro edito da DeAgostini. 

Non un libro nuovissimo, (è uscito nel 2017) ma per la nuova rubrica dedicata ai ragazzi, non potevo che partire con la “Bibbia” della pre adolescenza. Il motivo è questo: in libreria, anche in una ben fornita, abbondano i titoli sulla prima e sulla seconda infanzia e, seppur numerosi, non mancano quelli relativi all’adolescenza, mentre la pre-adolescenza rimane ancora poco studiata.

Eccoci qui, allora. L’età dello tsunami va letto, perché qui c’è tutto ciò che serve ai genitori per capire che cosa accade ai bambini che smettono di essere bambini, che non pendono più dalle nostre labbra. «Ora, di colpo, vostro figlio è pronto a darvi battaglia su tutto, pensa solo a divertirsi e vive di emozioni intense e improvvise, come sulle montagne russe», spiega Pellai.

Sappiate fin da subito che non c’è cura. Ma un segreto per sopravvivere alle sfide evolutive, sì: capire cosa sta succedendo in un cervello in piena evoluzione, che funziona in modo diverso rispetto a quello di un adulto. Senza prendersi troppo sul serio, perché la perfezione non è di questo mondo.

 

 

Chi è il preadolescente? – Nella prima parte gli autori spiegano i “nuovi” figli che, dopo l’estate della quinta elementare, ci troviamo davanti (e che vivremo fino alla fine della terza media). In pratica, è il momento della vita in cui spesso i ragazzini e le ragazzine non si sentano ancora né carne, né pesce: per loro e per chi li circonda la fatica quotidiana è capire come ci si deve comportare nelle diverse situazioni. Sono talmente pieni di emozioni, che fanno fatica a controllarle. E poi, aspetto non meno importante, si assiste a una moltitudine di cambiamenti relativi al corpo, al loro mondo interiore e alle relazioni sociali. Si verifica anche lo sviluppo sessuale, con alcune piccole differenze di genere. «I dati dicono che nelle ragazze il primo ciclo mestruale (menarca) compare tra gli otto e i tredici anni, mentre nei ragazzi la prima emissione di sperma (spermarca), per polluzione notturna o in seguito a masturbazione, avviene tra i nove e i quattordici anni», spiegano gli autori. Nella parte centrale gli autori spiegano come cambia il cervello all’arrivo degli 11 anni, entrando nella mente di un pre adolescente: impulsività, propensione al rischio, attrazione per esperienze eccitanti., la ricerca delle novità, il bombardamento di emozioni, che spesso non riescono a controllare.

E allora? Come dobbiamo comportarci di fronte allo tsunami? Ecco alcuni suggerimenti pratici.

Autonomia – La pre-adolescenza è il tempo dell’azione, della possibilità di sbagliare per correggere il tiro. Autonomia e responsabilità sono due obiettivi che hanno bisogno di strategie e metodo per fiorire. I professori e la scuola fanno la loro parte (con la lista del materiale da comprare, insegnando autonomia nello studio), ma anche noi genitori dobbiamo cambiare schema. Aiutiamoli ad acquisire competenze e metodi di gestione di una vita divenuta di colpo più complessa. In pratica: lo zaino se lo portano da soli, imparano a gestire gli impegni extra scolastici (sport, incontri con gli amici, catechismo, ecc.), ad arrivare puntuali, decidere per tempo se si può andare da soli o se serve un passaggio, ricordarsi delle scadenze per la consegna di moduli o certificati, tenere a mente variazioni di orari, recuperare i materiali richiesti, preparare tutta l’attrezzatura che serve, sistemare le proprie cose al rientro a casa. Se arriva tardi a scuola o alla lezione di tennis, se ne assume la responsabilità, senza giustifiche o scuse.

Collaborazione in casa – La quotidianità della vita in famiglia impone una collaborazione progressiva in casa. Un pre adolescente deve giocare in questo almeno un piccolo ruolo da gestire in totale autonomia. Per noi la vera fatica è accompagnare i figli al compito loro affidato. Dategli una mansione quotidiana (buttare la spazzatura, apparecchiare o sparecchiare, passare l’aspirapolvere). Chiaramente vale per maschi e femmine. Perché «la sfida per il pre adolescente è imparare a portare a termine un compito, a sapersi organizzare, a rispettare le scadenze, a pianificare il tempo a disposizione». Sarà indispensabile per la sua crescita e per il percorso evolutivo.

L’amicizia – Alle elementari tutto era diverso. I nostri figli facevano amicizia facilmente, bastava un pallone per poi darsi appuntamento il giorno dopo e giocare ancora. Ma con la pre adolescenza tutto cambia: sono schivi, spesso si vergognano, fanno più fatica nelle relazioni. La difficoltà a rompere il ghiaccio, a fare la prima mossa, è evidente. La sfida sta proprio nell’allenare questa competenza, che gli sarà utile per tutta la vita. Se ci guardiamo attorno, noteremo che ciascuno di noi, da adulto, utilizza il modello di socializzazione che ha imparato da ragazzo. Dunque, fate attenzione affinché quel bimbo o quella bimba cresciuta coltivi i rapporti con i suoi nuovi amici, motiviamolo se serve, aiutiamo ad allenarsi nella capacità di fare amicizia. E quando avranno il primo interesse per l’altro sesso, lasciamoli fare, pure se non ce ne vogliono parlare. Il loro nuovo mondo è tutto loro, e non dobbiamo entrarci con prepotenza.

Per metterci alla prova

Un intero capitolo è dedicato a noi: “Che genitori siete?”. Serve a capire come affrontare al meglio questa fase delicata della vita dei nostri figli, spiegando le diverse tipologie di attaccamento. Con alcune certezze: non siamo più i loro supereroi, un po’ ci schifano e tengono bene le distanze, non si faranno mai andare a prendere da scuola né si avvicineranno per darci un bacio davanti ai loro amici. Facciamocene una ragione!

Tre chicche del libro


– Test di autovalutazione
– I film sulla pre adolescenza da vedere insieme ai vostri figli
– Il decalogo delle cose da fare e da non fare nelle più diffuse situazioni di scontro (saranno parecchie)

 

L’età dello tsunami, De Agostini
di Alberto Pellai e Barbara Tamborini.
Pp. 294 – 12,90 euro

 

 

Articolo a cura di

Benedetta Sangirardi – giornalista

 

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