Ce la stiamo mettendo tutta noi genitori: abbiamo trovato le parole giuste per spiegare ai nostri bambini cosa sta succedendo in questi giorni, ci siamo armati di pazienza e inventiva per organizzare i lunghi pomeriggi a casa dei piccoli e abbiamo, dall’oggi al domani, rivoluzionato i nostri orari e il nostro tempo.
Eppure
“Mamma uffa, ma io mi annoio!”
“Ma io non so a cosa giocare!”
“Mamma, ma quanto riaprono le scuole?”
Già, la noia. Uno stato mentale che spesso cerchiamo di nascondere e offuscare con le nostre giornate sempre più ricche di impegni e cose da fare: scuola, casa, lavoro, allentamenti, prove, feste, amici …. Siamo così abituati ad avere giornate piene che ora che siamo in pausa da tutto ci pare di sentirci un po’ disorientati. Come possiamo “intrattenere” i bambini costretti a casa? Cosa ci inventiamo per non farli annoiare?
La verità è che non dovremmo fare nulla, perché ai nostri bambini, annoiarsi, può solo che fare bene. E a dirlo è la psicologa Brunella Gasperini in un interessante articolo pubblicato su D-Repubblica che abbiamo pensato di riproporvi.
“Sembra un paradosso, ma in questi giorni di reclusione forzata possiamo rendere i nostri figli più sereni donando loro un po’ di noia, oltre ai giochi – si legge nell’articolo – alviamoli dallo tzunami sensoriale ed emotivo scatenato da oggetti sonori, schermi lampeggianti,joystick colorati, proposte, offerte, intrattenimenti, svaghi, richieste. Perché poi, non è raro vederli passare da un pacchetto all’altro eccitatissimi e, poco dopo, ritrovarli nervosi, svuotati oppure lagnosi. Ci impegniamo così tanto per renderli felici, ma sembra quasi non siano pronti a metabolizzare troppi stimoli, spesso non dimostrano nemmeno interesse per gli oggetti che ricevono”.
La noia ci fa paura? Sembra di sì. Secondo quanto affermato dalla psicologa noi genitori ci sentiamo quasi in dovere di impegnare ogni singolo istante della vita dei nostri figli quasi come se la noia fosse sinonimo di malessere, apatia, depressione. Un concetto da cui invece dovremmo liberarci.
“La noia non è depressione o apatia ma uno stato mentale specifico molto generoso, offre l’occasione ad alcune parti “dormienti” del nostro cervello di accendersi con idee, immagini, intuizioni che altrimenti perderemmo – scrive Brunella Gasperini – asciamo che i bambini tollerino a volte il vuoto apparente, accettiamo di non poterci fare carico di questo disagio, cerchiamo piuttosto di avere fiducia nella loro capacità di farvi fronte, recuperiamo il potere dell’immaginazione e della creatività. Quando dicono “Mi annoio” stanno guardando solo ciò che è fuori da loro alla ricerca di qualcosa che li intrattenga, se offriamo subito qualcosa è come dire indirettamente che c’è bisogno di qualcos’altro oltre loro stessi per stare bene, che da soli non bastano”
La psicologa chiude poi con un consiglio a tutte le mamme e ai papà: ovvero quello di imparare a far annoiare i propri bambini.
“Non solo lasciamoli annoiare, ma pianifichiamo accuratamente per inserire “momenti di niente” nella loro giornata. All’inizio saranno infastiditi, protesteranno, dovranno allenarsi con il tempo a questa nuova esperienza libera, eppure stiamo attenti a non offrire proposte per riempire quel vuoto. La noia riserverà sorprese, vediamo cosa ne faranno.”
Melissa Ceccon
Mamma di due, moglie di uno, giornalista e autrice del blog Mamma Che Ansia
Vive e lavora nella verdeggiante Brianza, sempre pronta a scrivere e raccontare le storie più interessanti per le mums.
Su Instagram il suo dietro le quinte tra vita zen e ironia.