Mille e uno motivi per leggere! Mums leggere è importante, leggere fa bene, leggere apre e amplia la mente… allora perché talvolta la lettura diventa una delle attività più contrastate dai bambini e dalle bambine?
Al giorno d’oggi leggere ci appare un’attività connaturata all’uomo, qualcosa di cui non possiamo e non vogliamo fare a meno, pena la diminuzione del nostro potere personale. In realtà però non siamo nati per leggere anzi, se proprio vogliamo essere sinceri, la lettura è un’abilità che apprendiamo da piccoli e che richiede molta pazienza ed esercizio prima che diventi piacere e passione.
La neuroscienziata Maryanne Wolf afferma infatti “La lettura non è naturale né innata; piuttosto è un’invenzione culturale innaturale che esiste da appena seimila anni”.
Queste mie prime righe hanno il solo scopo di spiegare perché non tutti i bambini e le bambine apprezzino sin da subito questa pratica: semplicemente perché è faticosa!
Ma: se si riesce a superare questa fatica, la lettura ci dona poi un grande potere, capace di spalancare la nostra porta sul Mondo per arricchirci… fino all’infinito!
D’obbligo a questo punto una piccola precisazione: intendo per lettura sia quella classica tramite l’uso della vista, sia quella che prevede l’utilizzo di audiolibri o di libri braille (per motivi che credo non serva esporre).
Scopriamo quali sono i principali benefici della lettura e ciò basterà a convincerci, se ancora non lo siamo, di quanto sia importante trasmettere questa pratica i nostri figli e figlie.
Leggere stimola la mente: il cervello ha bisogno di allenamento e la lettura rappresenta la miglior palestra di allenamento per mantenerlo attivo e sano. Molti studi hanno dimostrato che mantenere attivo il cervello aiuta a prevenire alcune malattie neurologiche.
Leggere allena la memoria e la concentrazione: nel processo di lettura la nostra mente è impegnata nel ricordare personaggi e trama, ciò contribuisce all’attivazione delle sinapsi nervose e al conseguente rafforzamento della memoria e della concentrazione.
Leggere migliora le proprie conoscenze: il nostro bagaglio culturale si arricchisce infatti ad ogni pagina e ciò che apprendiamo lèggendo tornerà utile quando meno ce lo aspetteremo. Leggere infatti espande la capacità di adattamento alla vita.
Leggere arricchisce il proprio vocabolario: la lettura permette di ampliare le parole conosciute senza che ce se ne renda conto, ciò migliora la capacità comunicativa e contemporaneamente porta maggiore sicurezza in se stessi.
Leggere migliora le abilità di scrittura: leggendo ci si imbatte spesso nelle regole grammaticali che vengono quindi interiorizzate ed apprese in modo naturale. La lettura influenzerà inoltre anche lo stile di scrittura per quel che riguarda la fluidità, la cadenza, la forma e la capacità di rielaborazione delle frasi.
Leggere rafforza l’empatia e la capacità di pensiero: la lettura potenzia la capacità critica e analitica del cervello: stimola la riflessione potenziando la propria capacità di insight (di vedere dentro una situazione, dentro se stessi) e di empatia (di vedere dentro l’altro).
Leggere rilassa: uno studio condotto dall’Università del Sussex (2009) ha rilevato che in soli sei minuti al giorno di lettura è possibile alleviare lo stress del 68 %! La lettura distrae dai pensieri negativi e porta il corpo ad assumere una postura più rilassata, favorendo la serenità.
E questi sono solo alcuni dei vantaggi derivanti dalla lettura! Se ne potrebbero trovare mille e uno volendo…
Non ci resta altro da fare di conseguenza che promuovere e favorire questa pratica nelle nostre bambine e nei nostri bambini, senza dimenticare che potrebbe non essere semplice (per i motivi citati all’inizio).
Tra le pagine di un libro si sogna, si cresce, si fanno scoperte e conquiste di ogni tipo, ma non dimentichiamo che prima di diventare un piacere, molto spesso è semplicemente un dovere.
D.ssa Ilenia Murdolo |consulente educativa| @cuoreincartella
Vive in provincia di Bergamo con il marito, la figlia e la loro gatta Arya. Laureata in Scienze dell’educazione, ha lavorato come insegnante nella Scuola Primaria per circa vent’anni prima di decidere di cambiare direzione professionale per diventare consulente educativa. Lo scopo del suo lavoro è la promozione del benessere scolastico, in aula e in famiglia.