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Mum's Life

Vittoria e Giulia, due gemelline unite anche nella malattia: la loro lotta contro il diabete

06/05/2022

Eccoci ad un altro appuntamento con “le interviste di Mumadvisor”. Oggi abbiamo incontrato Francesca, mamma di due splendide gemelline, Vittoria e Giulia, di 9 anni. Due bambine che hanno da poco scoperto di dover fare i conti per il resto della loro vita con un male invisibile: vi raccontiamo la loro storia

 

Ricordo ancora quella sensazione di impotenza che mi aveva assalito vedendo il mio primo bimbo con la sua prima febbre. Altissima, dovuta al vaccino. Aveva pochi mesi e io, a parte controllarlo e coccolarlo, non potevo fare di più. In quelle ore in cui lo vedevo debilitato e poco reattivo, desideravo solo una cosa: avere la febbre al posto suo. Credo che questa sia una sensazione che un po’ tutte le mamme hanno provato e provano ogni qualvolta che i propri figli stanno male.

Vi dico questo perché, oggi vi racconto la storia di mamma Francesca e delle sue gemelline, Vittoria e Giulia. Un racconto faticoso da mettere per iscritto perché, mentre ascoltavo il suo racconto, mi sentivo addosso ancora quella sensazione, anche se le figlie non erano le mie. Mi sono commossa, tanto, nel vedere quanta saggezza può essere rinchiusa in due bambine di 9 anni che combatteranno per il resto della loro vita con un male subdolo e invisibile: il diabete mellito di tipo 1 che, se non tenuto a bada e sotto controllo, rischia di ucciderle.

 

“E’ fastidioso perché devo fare tante punture ma almeno il diabete è meno peggio di tante altre malattie più gravi”, dice Vittoria.

“Non bisogna essere arrabbiati con questa malattia, ma essere sempre sorridenti per il futuro”, dice la sorella, Giulia.

Ed è impossibile non rimanere spiazzati di fronte a tutto questo, alla capacità dei bambini di accettare con il sorriso anche la cosa peggiore. Ma ora mi taccio, perché lascio spazio alla loro storia.

 

IL MARZO PIU’ BRUTTO DELLA MIA VITA

Una mamma lo sa. Poteva essere questo il titolo di questo articolo, perché una mamma ha un legame con i propri figli che va ben oltre i nove mesi di gravidanza. Francesca, la mamma di Vittoria e Giulia, infatti, se lo sentiva.

“Erano tre anni oramai che portavo Vittoria a fare controlli perché ero sicura che ci fosse qualcosa che non andava. Non sono mai stata una mamma particolarmente apprensiva o ipocondriaca, ma avendo sotto gli occhi, ogni giorno, due gemelle perfettamente identiche notavo che in Vittoria c’era qualcosa di diverso – ci racconta – però, dopo che tutti i medici ti dicono che è tutto ok, che non c’è nulla di cui preoccuparsi, una si mette il cuore in pace”.

E invece l’istinto materno di Francesca non si era sbagliato.

“A inizio marzo del 2020 scoppia quella che tutti noi oramai conosciamo bene, la pandemia. Ed è proprio in quel momento che Vittoria inizia a peggiorare, ma io non posso andare a farla visitare perché a inizio emergenza sanitaria ti sconsigliavano anche di andare al pronto soccorso, ti dicevano che era il caso di aspettare. E’ stato un marzo terribile, il più brutto della mia vita”.

Il tracollo arriva qualche settimana dopo, a inizio aprile. “Ad un certo punto mi rendo conto che la mia bambina iniziava a perdere visibilmente chili. Un giorno l’ho messa sulla bilancia e mi accorgo che era arrivata a pesare 15 chili da che ne pesava 22 e lì, in quel preciso momento, non so, mi è scattato qualcosa: nella mia testa si fissa il pensiero del diabete”.

 

 

Neanche il tempo di elaborare il pensiero  che arriva il giorno in cui mamma Francesca rischia di perdere la sua bambina, Vittoria.

“Una notte, erano circa le 3 del mattino, sento dei rumori in casa. Vado a vedere cosa stesse succedendo e trovo Vittoria in bagno attaccata al bidet a bere”.

Sì perché, per chi non lo sapesse, tra i sintomi del diabete mellito di tipo 1 (che colpisce i bambini principalmente, quando il loro corpo non produce insulina) c’è proprio l’aumento di sete oltre che al bisogno frequente di andare in bagno, dell’appetito e della perdita di peso.

Vedendo quella scena, la mattina seguente, il papà di Vittoria corre in farmacia con la sua bambina. Nonostante le interminabili code – che tutti noi sicuramente abbiamo ancora ben impresse nella mente – Vittoria riesce a fare un pic, cioè il test del glucosio con goccino di sangue dal polpastrello. Risultato: glicemia altissima e una sola indicazione da parte del farmacista: “correte in ospedale”.

“Quella mattina credo non la scorderò mai, ricordo come fosse ieri la corsa in ospedale su quelle strade vuote che facevano davvero paura”, racconta mamma Francesca.

Ma la cosa peggiore erano le condizioni della piccola Vittoria, arrivata gravissima: “aveva una glicemia così alta che neanche la macchinetta riusciva a rilevarla e in più era in chetoacetosi, che è lo step immediatamente precedente al coma. Solo dopo tante ore di attesa mi sono sentita dire che la mia bambina era finalmente fuori pericolo: siamo entrati in ospedale alle 11 del mattino e i medici ci hanno dato una risposta alla 10.30 di sera”.

UNA VITA (PER DUE) CON IL DIABETE

Da allora c’è un unico modo per Vittoria di rimanere in vita. Ed è quello di iniettarsi insulina più volte al giorno  e di tenere sempre controllata la sua glicemia. Cosa che lei fa con serietà e serenità.

“Nella mia borsetta ho sempre una caramellina– racconta – mi serve se vado in ipo”. L’ipoglicemia è quando il livello di zuccheri nel corpo di Vittoria è troppo basso e allora in quel caso deve mangiare una caramella per riequilibrare tutto: non uno sfizio, come può essere per gli altri bambini, ma un vero e proprio salvavita.

Vittoria ha un sensore sul braccio collegato ad un telefono e fa delle punturine sul dito per controllare che sia tutto ok. E’ bravissima. Lo è dovuta diventare tanto che, alla domanda: cosa vuoi fare da grande? Lei risponde: diabetologa.

 

“Il giorno più duro per me è stato quello dopo il ricovero d’urgenza di Vittoria – ci racconta ancora mamma Francesca – dopo che il dolore e lo spavento sono passati, mi sono chiesta: e adesso? Cos’è il diabete e come glielo spiego? Come gli dico che deve fare punture a vita? Che la scienza andrà avanti ma il diabete resterà con lei per sempre?”.

A venirle in soccorso in questo durissimo compito, il peluche Lino (da Insulino) con un libro che i medici hanno regalato a Vittoria: “questo libro ci ha salvato – continua Francesca– perché tra le lacrime l’ho letto a Vittoria e grazie a questa storia io ho capito che cos’è il diabete e lei cosa succedeva nel suo corpo e come se ne poteva prendere cura”.

 

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Come vi abbiamo detto all’inizio di questo articolo, però, Vittoria non è sola: ha una sorella gemella, Giulia e il diabete verrà anche a lei. Un destino segnato il suo.  Ma non solitario.

Giulia e Vittoria sono unite nella vita, anche nella malattia. Sono due piccole eroine che hanno già dovuto fare i conti con gli ostacoli della vita che loro però hanno già trasformato in una incredibile fonte di saggezza.

“Il diabete è una grande scocciatura  – dice Giulia che ancora non ha iniziato a fare i conto veri e propri con la malattia – ma l’importante è sapere che lo stai affrontando”.

Perché le difficoltà vanno sempre affrontate, da vere piccole guerriere. E noi chiudiamo questo articolo portandoci a casa questo enorme insegnamento di vita di due bambine di 9 anni. Grazie Vittoria. Grazie Giulia!

 

IL POTERE DEI SOCIAL 

Manca solo una cosa che dobbiamo dirvi, e cioè che la mamma di queste due splendide bimbe, Francesca Guatteri la trovate anche su Instagram perché ha dato vita ad una pagina “Vivere per raccontarla” proprio per non lasciare nel silenzio un problema che colpisce molti bambini: non pensiate, infatti, che il diabete 1 sia una malattia rara, anzi! Diagnosticarlo però non è sempre così semplice e la storia di Vittoria ne è una testimonianza. Francesca, attraverso i social, vuole mettere a disposizione la sua esperienza anche alle altre mamme che magari, come lei, stanno affrontando la stessa sfida!

 

 

 

 

 

Melissa Ceccon

Responsabile editoriale – Mumadvisor

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