Quante volte aprendo i quaderni dei nostri figli e delle nostre figlie cadiamo nella trappola di soffermarci solo sul numero degli errori o sul giudizio dato dall’insegnante? I quaderni vengono spesso ritenuti semplici strumenti sui quali vanno svolti compiti ed esercizi. Ma è proprio così?
Niente di più sbagliato: i quaderni scolastici possono essere considerati dei veri e propri diari dell’apprendimento, capaci di offrirci una fotografia reale e sempre aggiornata del processo di apprendimento di bambini e bambine!
Nei miei anni da insegnante penso mi siano passati tra le mani più di mille quaderni, ma non ne ho mai trovato uno uguale ad un altro.
Più di mille quaderni diversi tra loro, perché diverso è il modo in cui ogni alunno o alunna lavora, in aula e a casa.
Noi genitori siamo realmente consapevoli delle diversità che caratterizzano i nostri bambini? Cosa succede quando abbiamo tra le mani i quaderni di italiano, di matematica o quelli di inglese ad esempio?
Spesso apriamo i quaderni dei nostri bambini e bambine con l’obiettivo di “controllare” il loro lavoro, tiriamo un sospiro di sollievo se tutto è in ordine o se l’insegnante ha lasciato qualche giudizio positivo, ma diciamoci la verità: forse la prima cosa di cui ci accertiamo è che non ci siano troppi errori o esercizi da rifare.
E quando tra le pagine di quei quaderni troviamo proprio errori, note o pasticci?
Probabilmente la prima sensazione che avvertiamo è preoccupazione: temiamo che qualcosa in lui\lei non stia funzionando a dovere e ci chiediamo se ci sia qualcosa in più che potremmo fare a casa per aiutarli a migliorare…per portarli ad avere quaderni perfetti.
Ma i quaderni perfetti non esistono.
Noi genitori siamo cresciuti con una forte predisposizione all’attenzione al voto, all’ordine e alla precisione e, anche se negli ultimi anni la scuola sta cercando di ammorbidire questa tendenza, tuttavia è ancora difficile metterla da parte. A volte è necessario un piccolo sforzo per farlo, ma quando la nostra mente si libera dalla preoccupazione del voto o del lavoro da far recuperare, ecco che ci è possibile cogliere tra le pagine dei quaderni informazioni preziose, dei veri e propri tesori.
Quali sono le informazioni che possono emergere grazie ad un’attenta osservazione dei quaderni?
I quaderni dei nostri bambini e bambine ci dicono sicuramente se un argomento è stato compreso oppure no, se sanno svolgere gli esercizi in modo corretto o se c’è bisogno di qualche aiutino, ma…
Osservando con più attenzione potremmo capire “come” hanno vissuto quella lezione e quali emozioni hanno accompagnato le ore scolastiche.
La confusione sul quaderno spesso rispecchia la confusione nella mente e davanti a molti errori, a pagine saltate o a “pasticci” quello che dovremmo chiederci è cosa quel giorno impediva a nostro figlio o figlia di lavorare serenamente, cosa ostacolava la concentrazione.
Esercizi lasciati in bianco, dimenticanze o cancellature ripetute potrebbero indicare insicurezza o preoccupazione ad esempio.
Un lavoro finito velocemente, senza essere riguardato può significare il desiderio di toglierselo dai piedi per non pensarci più.
Per esperienza posso assicurarvi che la preoccupazione di sbagliare, il timore di essere sgridati o il pensiero di un litigio vissuto con l’amico\a o in famiglia, possono influenzare le giornate scolastiche dei bambini e delle bambine… ed è assolutamente normale!
Il lavoro sul quaderno potrebbe essere proprio il punto di partenza per aprire un dialogo costruttivo capace di far luce sull’origine delle fatiche scolastiche e delle emozioni dei nostri bambini e bambine.
Quando e come guardare i quaderni dei nostri bambini e bambine?
Io consiglio sempre di farlo insieme a loro e scegliendo un momento tranquillo… non nel parcheggio della Scuola o dove capita.
Quando sfogliamo le pagine dei loro quaderni ricordiamoci che siamo in osservazione dei loro sforzi, del loro impegno e per questo è importante evitare di essere critici e giudicanti.
Davanti ad un lavoro poco riuscito invece di dire “Che pasticcio! Ma cosa è successo?”, potremmo affermare “Vedo che questo esercizio era molto difficile” e rimanere poi in ascolto dei loro pensieri, del loro giudizio.
In un quaderno possiamo trovare tanto, anzi tutto: tutti i pensieri che passano nella mente dei nostri figli e figlie. Noi dobbiamo solo preparaci ad accoglierli.
D.ssa Ilenia Murdolo |consulente educativa| @cuoreincartella
Vive in provincia di Bergamo con il marito, la figlia e la loro gatta Arya. Laureata in Scienze dell’educazione, ha lavorato come insegnante nella Scuola Primaria per vent’anni prima di decidere di cambiare direzione professionale per diventare consulente educativa. Lo scopo del suo lavoro è la promozione del benessere scolastico, in aula e in famiglia.